Ed è attraverso la preghiera che avviene la metamorfosi
dell’uomo, da peccatore bestiale si converte alla Fede in Dio, attraverso il
sacrificio vivo e carnale del figlio in cui si fece umano.
Perché non sempre la conversione è immediata come
l’illuminazione Paolina, spesso si tratta di un labirinto, denso di prove,
sfinimenti, trabochetti e tentazione. E solo con un filo da seguire, un faro su
cui puntare lo sguardo, un ordine che sia ordito, come il Filo di Arianna, si
può trovare l’uscita dal buio e l’emergere della Luce.
Dunque la preghiera come veicolo di conversione ma
soprattutto della inevitabile trasformazione, evoluzione dell’essere pensante e
dotato di sentimenti nel mondo spoecchio di Dio che è il Mondo dei Fini. Fini
alti,suggeriti da coscienza, morale, dignità, senso della Leggfe.
Ed è la Legge il perno e motore immobile dell’Uomo, la legge
che segna i tratti dell’umanità, ne delimita i confini ne indica obiettivi,
impedimenti, ostacoli. La Legge riserva sterminata della storia umana, del
progresso del pensiero, della filosofia e della sapienza tutta che voglia avere
come destinatario l’Uomo.
Le Legge diventa dunque protagonista degli scritti sacri a
nostra disposizione.
Come vediamo nei dirompenti quanto rapsodici scritti di
Paolo. Paolo di Tarso, immenso testimone della Fede e Esempio e baluardo della
cristianità nel tempo.
San Paolo, il testimone vivente, nel senso etimologico di
Martire di colui che vede e riferisce, di Colui che assiste al compiersi del
piano di Dio e consegna alla posterità la parola di Dio e i gesti di Gesù
Cristo. Senza troppo indugiare sui miracoli, le vicende e gli snodi della sua
storia di Salvatore della Storia. Dalla Natiuvvità alla Croce, fino alla Resurrezione
e la Pentecoste Gesù è il nostro tutto. E’ la legge morale, l’intenzione
ideale, la via maestra. Gesù unica garanzia di Verità. Gesù unico Signoredel
Regno. Perché esiste un solo Regno che conta per l’uomo, un solo regno che
conforta le sofferenze con la sua Promessa di Luce, di Beatitudine e vicinanza
a Dio.
Gesù giunge ad annunciare una parola nuova, una buona
novella che non tutti ascolteranno e capiranno dal profondo e subito.
Una novella dirompente che si fa spartiacque incontrastato e
incontestabile della Storia.
Si dirà da quel momento in poi solo e soltanto Prima o Dopo
Cristo. Non ha altre sponde o punti di riferimento assoluto. Il Tempo nel suo
eterno ininterrotto fluire. Un Tempo inarrestabile e spesso imprevedibile dove
poche sarebbero le certezze dell’Uomo se Gesù non avesse portato l’annuncio dio
una vita più piena e appagante, quella eterna. Un tempo che avrebbe condannato
l’uomo a un ininterrotto rotolare trascinato dai mulinelli e gli scorni del
giorno, senza una barra del timone fissa, senza una presa di coscienza, come
ancora avvelenato dal maligno sidro offerto dal seducente e spietato
strisciante suono del
serpente che si mise
tra Eva e il suo uomo.
Ma come orientarsi nella foresta dei nostri giorni? Come