domenica 25 settembre 2011

Sorpresa nella musica: SI SCIOLGONO I REM



Sorpresa nel mondo della musica, si sciolgono i Rem 22/09/2011

“ Ce ne andiamo con grande senso di gratitudine, di compiutezza, e di stupore per tutto ciò che abbiamo realizzato. A chiunque sia mai stato toccato dalla nostra musica va il nostro più profondo ringraziamento per averci ascoltato».
Con queste parole i Rem hanno annunciato dal sito ufficiale che la band si è sciolta.
Tutti i componenti, ciascuno scrivendo un post personale, si sono rivolti ai fan come ad amici e co-ispiratori della loro arte.
Dopo l’ultimo album Collapse into now i musicisti sentivano esaurita la vena compositiva; lungo i più di trenta anni di carriera hanno vissuto con la stessa coesione tanto l’alba del successo planetario all’uscita dell’album Out of time ( quello con la famosissima canzone cult Loosing my religion) quanto il viale del tramonto, senza mai sembrare in declino, e sfornando canzoni sempre vincenti. L’annuncio del congedo giunge a sorpresa per i fan del gruppo, ma forse nel momento ideale per fare di loro un mito.
Il frontman e voce storica, Michael Stipe, ricorre alla sapienza indi, spesso evocata nella loro musica, per confidare i motivi dello scioglimento: "Un saggio una volta disse che la cosa più importante quando si va a una festa è sapere quando è il momento di andare via”
I Rem si sono sempre contraddistinti per l’inossidabile sintonia, mai una rottura, una polemica, una crisi creativa. I musicisti si separano da amici, come da amici avevano iniziato a suonare ai tempi dell’Università, ad Athens, in Georgia, dove si conobbero nel 1980 per dare vita a un esempio di rock di sognante malinconia, vicino ai temi sensibili dell’attualità, aperto alle commistioni, e sempre legato a etichette indipendenti.
I rem hanno accompagnato per 31 anni il trascorrere delle generazioni, con melodie struggenti e testi impegnati, gettonatissime ai juke -box negli Anni ‘80 e cliccatissime in rete ai nostri giorni.
Ben quindici album prodotti, sempre volati in vetta alle classifiche, quasi 90 milioni di dischi venduti, i Rem sono già una pietra miliare del rock.
Rem è l’acronimo per “rapid eyes movement”, la fase onirica del sonno: da ieri i musicisti si sono risvegliati dal sogno, abbandonano le scene e i bagni di folla, ma le loro canzoni faranno sognare ancora molti di noi.
Chiara Crialesi

sabato 24 settembre 2011

MEET Design



Meet design al mercato traianeo da ieri 16/09/2011

Ai mercati di Traiano si accendono le luci sul design italiano. E’ stata inaugurata ieri la mostra Meet Design, che aprirà domani al pubblico e sarà visitabile fino al 13 ottobre, per poi spostarsi a Palazzo Bertalazzone di San Fermo, per tutto gennaio.
L’esposizione si divide in tre sezioni: il Meet Show, che ripercorre la storia del design italiano dal 1948 a oggi, mostrando modelli di bicchieri, specchi, lampade, poltrone, vasi e posate, e altri oggetti esemplari; Meet Talents, ossia una piattaforma per presentare i nuovi talenti del design contemporaneo, che potranno con l’occasione misurarsi con esperti nel settore del design e dell’arredamento; e infine Meet People, ossia lo spazio riservato a incontri con professionisti del settore, tavole rotonde, nell’obiettivo di far emergere proposte per valorizzare questo settore cruciale del made in Italy, ancora molto funzionale alle esigenze di mercato.
Gli incontri saranno moderati dai direttori di testata dei principali periodici di design e arredamento del Gruppo RCS, ideatore di Meet Design, nell’ambito delle celebrazioni dei 150 dell’Unità d’Italia. L’unità d’Italia è infatti anche la storia del suo design.
L’esposizione di arte contemporanea è immersa nel cuore pulsante dell’antichità romana, nella vasta area archeologica dei Fori Imperiali.
“È un po’ di tempo che siamo impegnati a far vivere i monumenti della capitale"- ha commentato Dino Gasperini, assessore alla cultura di Roma Capitale.
Chiara Crialesi

Maternità secondo Comencini


Venezia, dure critiche alla “maternità” secondo la Comencini 08/09/2011

La Mostra del Cinema di Venezia corre ancora sul filo dei temi sensibili dell’attualità nella nostra società:questa volta i proiettori sono puntati sull’maternità. Cristina Comencini, insieme agli attori Claudia Pandolfi e Filippo Timi ha commentato, nella sala stampa del Lido, l’anteprima di “Quando la notte”.
Il film è girato a Mucugnaga, alle pendici del Monte Rosa, nelle alpi piemontesi. È la storia di una giovane donna che si trova, senza l’aiuto di nessuno, a crescere il bimbo avuto da una guida alpina e che soffre le costrizioni di un tempo immobile, speso nell’isolamento tra le montagne, senza possibilità di ritagliare un spazio per sé, ai doveri dell’accudimento.
I due genitori si ritroveranno, dopo anni di separazione, in un finale di riconciliazione e passione.
Al Lido l’accoglienza della platea è stata negativa, non è mancato qualche fischio. La regista ha risposto alle critiche sulla sceneggiatura del film troppo poco distaccata dal linguaggio e dalle atmosfere dell’omonimo romanzo, scritto dalla Comencini stessa per Feltrinelli.
Quei paesaggi di montagna in cui la giovane mamma non riesce a ritrovarsi inducono inevitabilmente gli spettatori in sala a ripensare agli scenari di Cogne, in cui un delitto aberrante è nato proprio dall’isolamento montano di una donna. Forti sono i fotogrammi in cui la mamma, esasperata dal pianto dirotto del bimbo, lo scaglia via con violenza.
Ogni istanza della madre in quanto donna viene sopita e subordinata ai bisogni del figlio, ma non lo stesso avviene per i padri il cui contributo all’allevamento dei figli è ancora opzionale.
In questa situazione a rivelarsi assente è proprio il padre: vuoto colpevole di padri spesso oberati dal mondo del lavoro e incapaci di assolvere alle loro responsabilità genitoriali.

Verso il leone d'oro

Mostra di venezia: verso il leone d'oro 09/09/2011

La 68ma Mostra del Cinema di Venezia si avvicina alla serata finale del 10 settembre. Il clima di festeggiamenti sembra ormai pervadere il Lido. Questa sera Marco Bellocchio riceverà il Leone d’Oro alla carriera proprio dalle mani di Bernardo Bertolucci, premiato dello scorso anno. Intanto critici e cinefili si sono lanciati in pronostici sui possibili vincitori. Tre i titoli dati per favoriti: “Carnage” di Polansky, “L’ultimo terrestre” di Gipi e “Faust” di Sokurov.

Quest ultimo film è stato l’ultima anteprima del festival. Proiettato ieri è stato applauditissimo e per questo annoverato unanimemente tra i papabili vincitori. Il film di Sokurov è il quarto di una tetralogia di film sul potere firmata dal regista: Moloch del 1999 che raccontava Hitler, Taurus del 2000 per Lenin, e Solaris sulla figura di Hiroito.

Tra i probabili candidati al podio c’è quello firmato da Polansky, “Carnage”. Il film, girato in Francia, racconta con irresistibile chiave comica il confronto tra due coppie newyorkesi, interpretate da un vero poker di attori come Kate Winslet, Jodie Foster, Christoph Waltz, e John Reilly.
Tra gli italiani, oltre a Terraferma di Emanuele Crialese, ci potrebbe essere qualche speranza per l’Ultimo Terrestre, il film del fumettista detto Gipi. Il lungometraggio racconta la storia di un novello ET, approdato sulla terra proprio quando l’umanità, ridotta in crisi, aveva bisogno di una rinascita interiore.

CHIARA CRIALESI

Piove berillio dal cielo

Piove berillio dal cielo: pezzi del satellite oggi sul Nord Italia? 23/09/2011

Alle 19, 15 di questa sera una pioggia di 26 frammenti di satellite potrebbe cadere nel Nord Italia, spargendosi in un raggio di 800 chilometri. Gli studiosi calcolano che ci sia l’1,5 % delle probabilità che i detriti atterrino tra le regioni Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria e Lombardia, l'Emilia Romagna (Parma e Piacenza), il Veneto (Verona, Vicenza, Belluno, Treviso) e il Friuli Venezia Giulia (Pordenone e Udine).
Si tratta dei residui del Satellite Uars, inviato in orbita dalla Nasa nel 1991 allo scopo di studiare il pianeta, e oggi al capolinea della missione, dopo essere arrivato 370 chilometri dal suolo, ovvero il suo perigeo, il punto più vicino all’atmosfera terra, oltre il quale il corpo satellitare perde l’ orbita.
Le scaglie del corpo satellitare sono composte di titanio e berillio, la Nasa ha calcolato che il rischio che provochino un qualunque incidente a danno di persone è pari a uno su tremiladuecento
In realtà il satellite avrebbe dovuto continuare l’esplorazione dello spazio fino al 2030, tuttavia gli studiosi dell’Agenzia Spaziale Americana hanno stabilito la fine anticipata della missione per ridurre l’inquinamento spaziale, e i rischi di collisioni tra altre strumentazioni in orbita.
I satelliti attualmente in orbita nel pianeta sono 4000 e il loro smaltimento comincia ad essere un problema. Ironia della sorte, queste macchine avveniristiche progettate apposta per monitorare la salute dell’universo e vagliare i danni al buco dell’ozono, sono destinate a trasformarsi in oggetti fluttuanti nello spazio; secondo gli studiosi sarebbero più di ventimila i frammenti sparsi nell’etere più grandi di dieci centimetri, e il loro destino a volte sembra incontrollabile.
La Protezione civile seguirà lo svolgersi degli eventi, e consiglia, tra le 21,15 e le 22,30 di non sostare all’aperto e di mettersi al riparo delle proprie abitazioni.
Il satellite Uars è il primo a decomporsi sopra di noi in modo incontrollato, perché di solito si riesce a programmare il rientro a terra dei frammenti in vaste zone non abitate.
La fantasia visionaria di cineasti e scrittori è spesso arrivata prima della scienza, e ci ha fatto assaporare scenari simili in libri di fantascienza e nel filone del cinema apocalittico.
Oggi la pioggia di frammenti satellitari porterà molti di noi a volgere costernati gli occhi al cielo, e a rivalutare l’imperativo che rispettare l’ambiente non significa solo curarsi del proprio giardino, ma guardare all’universo intero come lo spazio vitale di tutti.
CHIARA CRIALESI

giovedì 1 settembre 2011

l' Olimpo di notte, poesia libera



Prima mi sono immaginata l'Olimpo di Notte.
Forme perfette, disegnate nel buio.
Statue ferme e sempre viventi.
Da arti antiche e Miti Vincenti.
Anche in Paradiso, pensai,  forse è notte.
Non posso credere che in un eden
 si rinunci sì facilemente
 al fascino eburneo  della notte
per amor esclusivo e assoluto di luce
fendenti scuri lasciati ai desideri.
Anche il buio ha i suoi perchè.
Quel non vedere
è voler sapere
sapere cosa?
la prima mossa di una Ricerca
prima rosa e prresto sposa.
Non era degli umili il regno di dio?
e di chi sa di non sapere
il seme della vera conoscenza?
Filosofi di sceienza
allievi nipoti e mecenati di Popper
Giunge il omento di governanti nuovi.
Filosofi scendete dall'Olimpo
nessuno più riderà di voi
Ma grazie e solo grazie a voi
la civiltà risorgerà
trovando rediviva
la sua radice dì umanità
CHIARITàS
anche il mistero, l'Oscuro , l'indefinito ha  sua Ragion d' Essere.
Eessere e tempo, unico sentimento.

blog- spot: CONTINUITA'








Torno al mio blog, dopo tempi sospesi di pausa e dimenticanza.
Il blog necessita cure, continuità, e passione.
La continuità:  che spesso mi manca,  e che stasera tenterò di definire.
Sbirciando su Wikipedia scopro che fondamentalmente la Continuità è una funzione della Matematica, roba forte, concetti ostici e faticosi da digerire e districare anche per  un'onnivora un po' tuttologa come me.
La continuità, a quanto pare, è funzione basilare della matematica, nozione - chiave, giacchè per definizione rappresenta il primo appiglio per costruire una regola. Se non c'è continuità non c'è conoscenza, perchè qualunque fenomeno risulterebbe unico, atipico, irrelato. E dunque irriconoscibile.
A quanto pare è una funzione, perchè in essa un fattore varia regolarmente e corrispondentemente al variare dell'altro. Ho notato che la matematica pura è meglio spiegabile attraverso immagini che parole.
Infatti a rappresentare la suddetta funzione si suggeriva di immaginare un disegno fatto di un certo numerodi punti.
I punti, oltre a essere di un determinato numero n, sono tutti della stessa grandezza, o diametro, quando vanno a comporre la figura immaginata  .
A questo punto, per osservare il concetto di Funzione di Continuità, proviamo a comporre una immagine sempre con lo stesso numero n di punti di matita, e  tutti delle stesso diametro. La differenza è che questa volta il diametro e la grandezza dei punti sarà inferiore. Puntini più piccoli, in buona sostanza.
Noteremo tutti che a quel punto con il diminuire della dimensione degli n putini, proporzionalmente, e in loro funzione, anche la dimensione complessiva dell'immagine diminuirà.
Abbiamo chiara l'idea di funzione, e la continuità deriva dal fatto che forse la proporzione tra i due fattori in funzione tra loro non cambia..

Più semplicemente, per capire  la continuità, si può pensare visivamente a una matita che segna sul foglio senza mai sollevarsi dalla carta o variare direzione.
A questo putno, compresa alle radice l'importanza della funzione di continuità, si potrà riflettere quanto, traslando il concetto nella vita concreta, sia importante la continuità, per il nostro percorso vissuto, e per la conoscenza.
C.C.