domenica 10 aprile 2011

dentro la parola DOMENICA

La parola Domenica, che vi auguro di cuore e di buon ora, porta dentro di se' molte variegate riflessioni, inflessioni, accezzioni, che vale la pena menzionare.

E' Domenica, la città si sveglia, la famiglia pure, e si ritrova unita, in un tempo e uno spazio privato, forse sospirato per sei lunghi giorni tutti proiettati all'esterno, nel contenoitrore- società.
Giornate filate e assiepate di attività senza ozio,giornate scorrevoli e faticose, innervate dall'imperativo categorico del lavoro, per chi ce l'ha buono come pane, per chi non ce l'ha prezioso come oro.Tutto è andato avanti, sia liscio, sia irsuto, e tutto sommato ce l'abbiamo fatta. Si è fatto quel che si poteva e si è arrivati all'oggi.


E oggi è domenica, ieri abbiamo manifestato per il domani, precari letterari, o scienziati, impiegati,assunti in cielo o a tempo determinato, collaboratori a progetto, stagisti volontari a getto, ma senza gettito.


Ieri si pensava al voler lavorare, ma oggi è domenica, il giorno del riposo. Il giorno in cui anche Dio si è riposato,giorno santo e da santificare, per espresso comandamento del signore, comandamento e concessione alla quiete del lavoratore, da parte di un creatore, che lui stesso ha rispettato e onorato la santità di questo giorno.La fronte di un lavoratore è sempre solcata, fronte di un uomo volenteroso solcata da rughe, di espressione o troppa esperienza; provato dalle avversità, il lavoratore dalla fronte segnata concede requie a quella fronte preoccupata, posa le membra e celebra la messa. La messa intonata per potere un giorno cogliere il frutto di quella messe; messe miracolosa dei frutti del lavoro. Il lavoro settimanale rende il compenso nel giorno domenicale. Ciò che avrete seminato, godrete e assaggerete nel giorno della domenica. Dove la famiglia italica, riunita attorno alla tavola, ritrova se stessa, e gode il relax, da una vita che a volte stressa.


Il calore degli affetti cari e del cuore, il calore e l'aroma di un pranzo domenicale, la cerchia si stringe, l'abbraccio si apre, la gioia sale...


Ma la parola Domenica tiene dentro altra messe di indicazioni. Basta andare alla radice...
Buona " Domenica"
Buona domenica a tutti,
Clara C.
cc

3 commenti:

  1. http://www.youtube.com/watch?v=Fvi2l1M2NP4

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  2. dal siciliano domenica =doma nica o la contrazione dorme la nica, chissà o se pur vero il giorno del Signore. questo 10 aprile sono stato preso dalla convinzione che malgrado mi interessi di cose di per se invidiabili (in senso buono) ne vorrei fare molte altre e frequentare altre persone di cui a malapena riesco a sentirne il saporoso minimo piacere, ma ci sarà mai una domenica in cui poter immolare la propria libertà come ci pare? tu l'hai fatto con questo blog con coraggio e dedizione, invidiabile ragazza dalle parole aggraziate e significative!

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  3. Benvenuta domenica! C'è tempo per sè stessi, per i propri cari, per riflettere, per godere di una bella giornata ed anche di un acquazzone imprevisto.
    Un giorno per fermarsi un po' in vite vissute di corsa e piene di pensieri e attività. Così piene da farti dimenticare in auto la tua bambina per cinque ore, sotto il sole. Povera bambina, povero padre.
    Basta con la vita vissuta di corsa.

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