domenica 25 settembre 2011

Sorpresa nella musica: SI SCIOLGONO I REM



Sorpresa nel mondo della musica, si sciolgono i Rem 22/09/2011

“ Ce ne andiamo con grande senso di gratitudine, di compiutezza, e di stupore per tutto ciò che abbiamo realizzato. A chiunque sia mai stato toccato dalla nostra musica va il nostro più profondo ringraziamento per averci ascoltato».
Con queste parole i Rem hanno annunciato dal sito ufficiale che la band si è sciolta.
Tutti i componenti, ciascuno scrivendo un post personale, si sono rivolti ai fan come ad amici e co-ispiratori della loro arte.
Dopo l’ultimo album Collapse into now i musicisti sentivano esaurita la vena compositiva; lungo i più di trenta anni di carriera hanno vissuto con la stessa coesione tanto l’alba del successo planetario all’uscita dell’album Out of time ( quello con la famosissima canzone cult Loosing my religion) quanto il viale del tramonto, senza mai sembrare in declino, e sfornando canzoni sempre vincenti. L’annuncio del congedo giunge a sorpresa per i fan del gruppo, ma forse nel momento ideale per fare di loro un mito.
Il frontman e voce storica, Michael Stipe, ricorre alla sapienza indi, spesso evocata nella loro musica, per confidare i motivi dello scioglimento: "Un saggio una volta disse che la cosa più importante quando si va a una festa è sapere quando è il momento di andare via”
I Rem si sono sempre contraddistinti per l’inossidabile sintonia, mai una rottura, una polemica, una crisi creativa. I musicisti si separano da amici, come da amici avevano iniziato a suonare ai tempi dell’Università, ad Athens, in Georgia, dove si conobbero nel 1980 per dare vita a un esempio di rock di sognante malinconia, vicino ai temi sensibili dell’attualità, aperto alle commistioni, e sempre legato a etichette indipendenti.
I rem hanno accompagnato per 31 anni il trascorrere delle generazioni, con melodie struggenti e testi impegnati, gettonatissime ai juke -box negli Anni ‘80 e cliccatissime in rete ai nostri giorni.
Ben quindici album prodotti, sempre volati in vetta alle classifiche, quasi 90 milioni di dischi venduti, i Rem sono già una pietra miliare del rock.
Rem è l’acronimo per “rapid eyes movement”, la fase onirica del sonno: da ieri i musicisti si sono risvegliati dal sogno, abbandonano le scene e i bagni di folla, ma le loro canzoni faranno sognare ancora molti di noi.
Chiara Crialesi

sabato 24 settembre 2011

MEET Design



Meet design al mercato traianeo da ieri 16/09/2011

Ai mercati di Traiano si accendono le luci sul design italiano. E’ stata inaugurata ieri la mostra Meet Design, che aprirà domani al pubblico e sarà visitabile fino al 13 ottobre, per poi spostarsi a Palazzo Bertalazzone di San Fermo, per tutto gennaio.
L’esposizione si divide in tre sezioni: il Meet Show, che ripercorre la storia del design italiano dal 1948 a oggi, mostrando modelli di bicchieri, specchi, lampade, poltrone, vasi e posate, e altri oggetti esemplari; Meet Talents, ossia una piattaforma per presentare i nuovi talenti del design contemporaneo, che potranno con l’occasione misurarsi con esperti nel settore del design e dell’arredamento; e infine Meet People, ossia lo spazio riservato a incontri con professionisti del settore, tavole rotonde, nell’obiettivo di far emergere proposte per valorizzare questo settore cruciale del made in Italy, ancora molto funzionale alle esigenze di mercato.
Gli incontri saranno moderati dai direttori di testata dei principali periodici di design e arredamento del Gruppo RCS, ideatore di Meet Design, nell’ambito delle celebrazioni dei 150 dell’Unità d’Italia. L’unità d’Italia è infatti anche la storia del suo design.
L’esposizione di arte contemporanea è immersa nel cuore pulsante dell’antichità romana, nella vasta area archeologica dei Fori Imperiali.
“È un po’ di tempo che siamo impegnati a far vivere i monumenti della capitale"- ha commentato Dino Gasperini, assessore alla cultura di Roma Capitale.
Chiara Crialesi

Maternità secondo Comencini


Venezia, dure critiche alla “maternità” secondo la Comencini 08/09/2011

La Mostra del Cinema di Venezia corre ancora sul filo dei temi sensibili dell’attualità nella nostra società:questa volta i proiettori sono puntati sull’maternità. Cristina Comencini, insieme agli attori Claudia Pandolfi e Filippo Timi ha commentato, nella sala stampa del Lido, l’anteprima di “Quando la notte”.
Il film è girato a Mucugnaga, alle pendici del Monte Rosa, nelle alpi piemontesi. È la storia di una giovane donna che si trova, senza l’aiuto di nessuno, a crescere il bimbo avuto da una guida alpina e che soffre le costrizioni di un tempo immobile, speso nell’isolamento tra le montagne, senza possibilità di ritagliare un spazio per sé, ai doveri dell’accudimento.
I due genitori si ritroveranno, dopo anni di separazione, in un finale di riconciliazione e passione.
Al Lido l’accoglienza della platea è stata negativa, non è mancato qualche fischio. La regista ha risposto alle critiche sulla sceneggiatura del film troppo poco distaccata dal linguaggio e dalle atmosfere dell’omonimo romanzo, scritto dalla Comencini stessa per Feltrinelli.
Quei paesaggi di montagna in cui la giovane mamma non riesce a ritrovarsi inducono inevitabilmente gli spettatori in sala a ripensare agli scenari di Cogne, in cui un delitto aberrante è nato proprio dall’isolamento montano di una donna. Forti sono i fotogrammi in cui la mamma, esasperata dal pianto dirotto del bimbo, lo scaglia via con violenza.
Ogni istanza della madre in quanto donna viene sopita e subordinata ai bisogni del figlio, ma non lo stesso avviene per i padri il cui contributo all’allevamento dei figli è ancora opzionale.
In questa situazione a rivelarsi assente è proprio il padre: vuoto colpevole di padri spesso oberati dal mondo del lavoro e incapaci di assolvere alle loro responsabilità genitoriali.

Verso il leone d'oro

Mostra di venezia: verso il leone d'oro 09/09/2011

La 68ma Mostra del Cinema di Venezia si avvicina alla serata finale del 10 settembre. Il clima di festeggiamenti sembra ormai pervadere il Lido. Questa sera Marco Bellocchio riceverà il Leone d’Oro alla carriera proprio dalle mani di Bernardo Bertolucci, premiato dello scorso anno. Intanto critici e cinefili si sono lanciati in pronostici sui possibili vincitori. Tre i titoli dati per favoriti: “Carnage” di Polansky, “L’ultimo terrestre” di Gipi e “Faust” di Sokurov.

Quest ultimo film è stato l’ultima anteprima del festival. Proiettato ieri è stato applauditissimo e per questo annoverato unanimemente tra i papabili vincitori. Il film di Sokurov è il quarto di una tetralogia di film sul potere firmata dal regista: Moloch del 1999 che raccontava Hitler, Taurus del 2000 per Lenin, e Solaris sulla figura di Hiroito.

Tra i probabili candidati al podio c’è quello firmato da Polansky, “Carnage”. Il film, girato in Francia, racconta con irresistibile chiave comica il confronto tra due coppie newyorkesi, interpretate da un vero poker di attori come Kate Winslet, Jodie Foster, Christoph Waltz, e John Reilly.
Tra gli italiani, oltre a Terraferma di Emanuele Crialese, ci potrebbe essere qualche speranza per l’Ultimo Terrestre, il film del fumettista detto Gipi. Il lungometraggio racconta la storia di un novello ET, approdato sulla terra proprio quando l’umanità, ridotta in crisi, aveva bisogno di una rinascita interiore.

CHIARA CRIALESI

Piove berillio dal cielo

Piove berillio dal cielo: pezzi del satellite oggi sul Nord Italia? 23/09/2011

Alle 19, 15 di questa sera una pioggia di 26 frammenti di satellite potrebbe cadere nel Nord Italia, spargendosi in un raggio di 800 chilometri. Gli studiosi calcolano che ci sia l’1,5 % delle probabilità che i detriti atterrino tra le regioni Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria e Lombardia, l'Emilia Romagna (Parma e Piacenza), il Veneto (Verona, Vicenza, Belluno, Treviso) e il Friuli Venezia Giulia (Pordenone e Udine).
Si tratta dei residui del Satellite Uars, inviato in orbita dalla Nasa nel 1991 allo scopo di studiare il pianeta, e oggi al capolinea della missione, dopo essere arrivato 370 chilometri dal suolo, ovvero il suo perigeo, il punto più vicino all’atmosfera terra, oltre il quale il corpo satellitare perde l’ orbita.
Le scaglie del corpo satellitare sono composte di titanio e berillio, la Nasa ha calcolato che il rischio che provochino un qualunque incidente a danno di persone è pari a uno su tremiladuecento
In realtà il satellite avrebbe dovuto continuare l’esplorazione dello spazio fino al 2030, tuttavia gli studiosi dell’Agenzia Spaziale Americana hanno stabilito la fine anticipata della missione per ridurre l’inquinamento spaziale, e i rischi di collisioni tra altre strumentazioni in orbita.
I satelliti attualmente in orbita nel pianeta sono 4000 e il loro smaltimento comincia ad essere un problema. Ironia della sorte, queste macchine avveniristiche progettate apposta per monitorare la salute dell’universo e vagliare i danni al buco dell’ozono, sono destinate a trasformarsi in oggetti fluttuanti nello spazio; secondo gli studiosi sarebbero più di ventimila i frammenti sparsi nell’etere più grandi di dieci centimetri, e il loro destino a volte sembra incontrollabile.
La Protezione civile seguirà lo svolgersi degli eventi, e consiglia, tra le 21,15 e le 22,30 di non sostare all’aperto e di mettersi al riparo delle proprie abitazioni.
Il satellite Uars è il primo a decomporsi sopra di noi in modo incontrollato, perché di solito si riesce a programmare il rientro a terra dei frammenti in vaste zone non abitate.
La fantasia visionaria di cineasti e scrittori è spesso arrivata prima della scienza, e ci ha fatto assaporare scenari simili in libri di fantascienza e nel filone del cinema apocalittico.
Oggi la pioggia di frammenti satellitari porterà molti di noi a volgere costernati gli occhi al cielo, e a rivalutare l’imperativo che rispettare l’ambiente non significa solo curarsi del proprio giardino, ma guardare all’universo intero come lo spazio vitale di tutti.
CHIARA CRIALESI

giovedì 1 settembre 2011

l' Olimpo di notte, poesia libera



Prima mi sono immaginata l'Olimpo di Notte.
Forme perfette, disegnate nel buio.
Statue ferme e sempre viventi.
Da arti antiche e Miti Vincenti.
Anche in Paradiso, pensai,  forse è notte.
Non posso credere che in un eden
 si rinunci sì facilemente
 al fascino eburneo  della notte
per amor esclusivo e assoluto di luce
fendenti scuri lasciati ai desideri.
Anche il buio ha i suoi perchè.
Quel non vedere
è voler sapere
sapere cosa?
la prima mossa di una Ricerca
prima rosa e prresto sposa.
Non era degli umili il regno di dio?
e di chi sa di non sapere
il seme della vera conoscenza?
Filosofi di sceienza
allievi nipoti e mecenati di Popper
Giunge il omento di governanti nuovi.
Filosofi scendete dall'Olimpo
nessuno più riderà di voi
Ma grazie e solo grazie a voi
la civiltà risorgerà
trovando rediviva
la sua radice dì umanità
CHIARITàS
anche il mistero, l'Oscuro , l'indefinito ha  sua Ragion d' Essere.
Eessere e tempo, unico sentimento.

blog- spot: CONTINUITA'








Torno al mio blog, dopo tempi sospesi di pausa e dimenticanza.
Il blog necessita cure, continuità, e passione.
La continuità:  che spesso mi manca,  e che stasera tenterò di definire.
Sbirciando su Wikipedia scopro che fondamentalmente la Continuità è una funzione della Matematica, roba forte, concetti ostici e faticosi da digerire e districare anche per  un'onnivora un po' tuttologa come me.
La continuità, a quanto pare, è funzione basilare della matematica, nozione - chiave, giacchè per definizione rappresenta il primo appiglio per costruire una regola. Se non c'è continuità non c'è conoscenza, perchè qualunque fenomeno risulterebbe unico, atipico, irrelato. E dunque irriconoscibile.
A quanto pare è una funzione, perchè in essa un fattore varia regolarmente e corrispondentemente al variare dell'altro. Ho notato che la matematica pura è meglio spiegabile attraverso immagini che parole.
Infatti a rappresentare la suddetta funzione si suggeriva di immaginare un disegno fatto di un certo numerodi punti.
I punti, oltre a essere di un determinato numero n, sono tutti della stessa grandezza, o diametro, quando vanno a comporre la figura immaginata  .
A questo punto, per osservare il concetto di Funzione di Continuità, proviamo a comporre una immagine sempre con lo stesso numero n di punti di matita, e  tutti delle stesso diametro. La differenza è che questa volta il diametro e la grandezza dei punti sarà inferiore. Puntini più piccoli, in buona sostanza.
Noteremo tutti che a quel punto con il diminuire della dimensione degli n putini, proporzionalmente, e in loro funzione, anche la dimensione complessiva dell'immagine diminuirà.
Abbiamo chiara l'idea di funzione, e la continuità deriva dal fatto che forse la proporzione tra i due fattori in funzione tra loro non cambia..

Più semplicemente, per capire  la continuità, si può pensare visivamente a una matita che segna sul foglio senza mai sollevarsi dalla carta o variare direzione.
A questo putno, compresa alle radice l'importanza della funzione di continuità, si potrà riflettere quanto, traslando il concetto nella vita concreta, sia importante la continuità, per il nostro percorso vissuto, e per la conoscenza.
C.C.

giovedì 28 luglio 2011

giovedì 30 giugno 2011

Roma capitale dello SKATE, a Ostia fino al 3 luglio



Ostia capitale dello skate fino al 3 luglio      30/06/2011

Al via,  da oggi e fino al 3 luglio,  l’appuntamento italiano con la World Cup Skateboarding,  che si svolgerà  a Ostia Lido. Si tratta del  più importante raduno di skaters a livello internazionale: oltre cento atleti, uomini e donne,  si confrontano in un tour attraverso venti paesi, accumulando punteggi in classifica  attraverso le 5 tappe più importanti selezionate,  tra le  quali Roma.
L’esibizione degli skaters è aperta a tutti,  a ingresso libero,  e si svolge in due sedi di Ostia:  la prima è in Piazza Sirio,  sul Lungomare di Ponente,  in cui per l’occasione è stata predisposta un’area adatta alla specialità del freestyle detta “vert”;   The Spot Skatepark di Ostia,  all’interno dell’istituto scolastico  Pierpaolo Pasolini di Via Baffigo,   è invece la sede preposta per le performance nelle specialità canoniche dello “Street”,  che richiede rampe per salti e scalinate passamano, e del Bowl,  la cosiddetta pedana a forma di vasca,  e con pareti curvilinee.
Quest’ultimo tipo di struttura fu introdotta per gli stili canonici quando i freestyler di strada iniziarono a esibirsi in vere e proprie piscine.

La World Cup Skateboarding di Ostia è patrocinato dalla Provincia e dal Comune di Roma e inserita nei progetti di Roma Capitale; sarà arricchita da eventi musicali e dalla presenza di nomi importantissimi dello skate come Mike Valley,  considerato un vero fuoriclasse di questa disciplina.
L’attore Raoul Bova,  ex nuotatore e sempre appassionato di sport,  ha promesso di fare visita all’evento,  per sensibilizzare il pubblico all’importanza di questa disciplina anche nella cura della disabilità,  o nella reintegrazione dei detenuti nella vita sociale.
Un appuntamento come il campionato di Skate ad Ostia permette anche alla Città di Roma di mostrarsi all’altezza di eventi sportivi di portata internazionale,  in visione della sua candidatura ai Giochi Olimpici.

Incentivare la diffusione di una disciplina come lo skate offre la possibilità di riqualificare il tempo che i ragazzi trascorrono sulla strada,  permettendo loro di praticare un’attività sportiva individuale,  ma allo stesso tempo fatta apposta per stare insieme e divertirsi confrontando le proprie prodezze con la tavola. 
Lo skate,  apparentemente privo di regole scritte,  è uno sport ben codificato e accessibile a tutti; il suo apprendimento è basato principalmente sull’osservazione e l’imitazione degli skaters tra di loro,  ma anche sulla mediazione degli istruttori,  concentrati a guidare i ragazzi nell’ affrontare le difficoltà,   gestire  la paura e anzi approfittare della cadute come errori creativi per eventuali evoluzioni tecniche.

Lo skate è una pratica  a basso costo,  utile a sviluppare la libertà  e la creatività personale,  ma anche  una sana forma di competizione,  in cui si fronteggi l’emotività. La diffusione di questo sport in Italia soffre ancora della mancanza di sufficienti e adeguati  spazi per praticarlo. Uno skatepark può essere uno luogo sportivo molto redditizio,  perché è in grado ospitare contemporaneamente moltissimi ragazzi che si alternano nelle rampe.  La stessa superficie, adibita a campo di calcio, ha un numero nettamente inferiore di giovani che possono essere coinvolti e pagare l’ingresso. 

CHIARA CRIALESI

sabato 25 giugno 2011

giungla di asfalto

L'asfalto è una roccia calcarea porosa, naturalmente impregnata di bitume. La presenza di quest'ultimo componente nella roccia è dovuta al residuo lasciato dall'evaporazione del petrolio che precedentemente la impregnava.
L'asfalto, come il catrame, il bitume e la pece di catrame, fa parte della categoria dei materiali bituminosi.

Indice

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[modifica] Composizione

In un asfalto il contenuto di carbonato di calcio in genere varia tra il 50% e il 90%, mentre quello di bitume naturale si attesta tra il 7% e il 15%; la restante parte è costituita da altri materiali minerali e sostanze volatili.

[modifica] L'asfalto italiano

I maggiori giacimenti di asfalto in Italia si trovano in Abruzzo e in Sicilia. Dai primi si ricava un asfalto costituito da rocce dolomitiche impregnate da alte percentuali di un bitume molto duro; gli asfalti siciliani hanno, invece, un supporto roccioso molto più tenero impregnato da un bitume molle. Dal 1920 al 1943 una società mineraria italiana valorizzò i giacimenti di asfalto di Selenizza in Albania

[modifica] Utilizzi dell'asfalto

Conglomerato bituminoso per la realizzazione di una pavimentazione stradale
Fin dall'antichità se ne estraeva per distillazione un olio utilizzato principalmente per impermeabilizzare e proteggere da parassiti il legno, come lubrificante e perfino come medicamento umano e animale.
Solo dal XVIII secolo si cominciò a impiegare l'asfalto come materiale da costruzione. La roccia veniva frantumata e macinata per ricavarne un mastice che, eventualmente addizionato con materiale inerte fino, veniva colato a caldo per pavimentare marciapiedi e strade.
L'odierno materiale da costruzione utilizzato per la pavimentazione stradale, impropriamente indicato come "asfalto", è in realtà un conglomerato bituminoso artificiale ottenuto miscelando opportune quantità di inerti grossi (ghiaia), fini (sabbia e filler) e bitume. Nelle strade a più veloce percorrenza (vedi autostrada o superstrada) oggi viene steso un asfalto a grana maggiore detto drenante. Fa defluire la pioggia molto più velocemente diminuendo anche l'acqua alzata dagli pneumatici che abbassa la visibilità.

[modifica] L'asfaltatura

Asfaltatura di una strada
Per poter utilizzare l'asfalto, i pani d'asfalto (insieme di bitume purificato e farina d'asfalto) devono essere fusi in caldaie con l'aggiunta di altro bitume; poi si aggiungono sabbia e ghiaia di grossezza e quantità variabile secondo i lavori che si devono svolgere. Quando la massa è bollente e semifluida viene versata sulla zona da coprire, distesa e poi compressa. Talvolta si dice che il marciapiede o la strada vengono incatramati ma ciò non è esatto: il catrame è un liquido denso che si ottiene dalla distillazione del legno, lignite, ossa, carbon fossile ecc., ed è usato a volte in sostituzione dell'asfalto ma non ne ha i requisiti.



venerdì 24 giugno 2011

la fiacca, la flaca

http://www.youtube.com/watch?v=eBZJ3ntedyM
http://www.youtube.com/watch?v=_R8XkdFSJqM

FINITO IL lav- ORO si è SOLI

http://www.youtube.com/watch?v=YCKANiM9tUM

http://www.youtube.com/watch?v=-aBYzqJ0L28


SOLI COME DUE SOLI, SIAMO SOLI.
soli sulla terra che scotta che brucia e trema
soli al suolo senza suono di ripresa
soli alla meta verso il sole la pace e la vita
come sempre soli
soli 24 ore su 24,
splendidi soli a miliaia di miliardi e miilioni
soli al cielo come acquiloni
al suolo come formiche o piccoli organismi
viventi abitanti abatti di un pianita verde e solare come un giardino
http://www.youtube.com/watch?v=-aBYzqJ0L28


soli al mondo
e buon MATTINO



c-c.

....linkate, poi ne Parliamo: esco.

http://it.fashionmag.com/news-183331-I-Carabinieri-di-Milano-ritrovano-i-gioielli-di-Evita-Peron-valgono-6-mln-di-euro
C.C.

domenica 19 giugno 2011

LA SCOPERTA O LA TROVATA, 24 H. SU 24




Forse l'umanità ha troVato l'ennesimo capolavoro di Michelangelo Merisi, detto Caravaggio.
O forse no. Forse è  solo una trovata pubblicitaria.
Ma si può giocare con la bellezza?
Una belleza immortale e sacra che tutti rabbrividisce e nutre ,... ? !.
Si può giocare col godimento estetico e morale di chi ama l'arte,
E INVENTAR LO SCOOP AD ARTE
grazie all'  Arte del Maestro Caravaggio.
Il gusto ha un limite.
ED è IL BELLO, TUTTO IL BELLO CHE STA SOLO NEL VERO e BUONO.
C.C.
Quel Sant'Agostino che studia non è di Caravaggio,
la struttura parla chiaro e non c'entra nulla
le mani sono traditrici
svelano il trucco e la falsità
dei burloni annoiati
 a comunque mi fa sognare lo stesso il Caravaggio;
 comunque mi fa saltare in mente Sant' Agostino,
e la scoperta della mia coscienza, la voglia di un' emozione
INTIMA INTERIORE
DI AUTOCOSCIENZA E DEVOZIONE
LUCIDA RAGIONE DI PURO SENTIMENTO UMANO.
Mi suggeriva la tela falsamente sua una voglia di sapienza e religiosa concentrazione
la scoperta dell'io e della coscienza di Sant'Agostino
che a quanto pare per trovare l'IO dovette aprire un libro
e le visioni di una ispirazione
al misterioso pittore di questo quadro
fatto di cultura e divino amore
sant'agostino immerso nello studio
cerca e trova soluzione sicura
voglio entare
fosse bella o fusse dura
la salita l'ho trovata
alzo l'anima mia bella sorella perduta e ritrovata.
c.c.
una riflessione soggettiva e sincera circa dio
quel vero falso o falso vero
non iMPORTA SE  "DASEIN"
mi ha portato idee parole dialoghi e sogni.
Il resto è vuotoo gossip, o perfido  marketing
C.C.

sabato 18 giugno 2011

Occhio alla tua prossima mossa, Italia, o arretrerai chiusa dal RATING:


La più famosa agenzia di Rating Americano, il mostro tentacolare di Moody's si affaccia all'Italia, con pericolose minacce. La manovra di Tremonti desta sospetti, non rassicura, inquieta i mercati, sopratutto finanziari, e l'agenzia più rappresentativa del Rating, quella tecnica calzata a pennello dal sistema monetario per giudicare tutti solo in base al denaro,  invia avvertimenti al nostro paese, che suonano quasi come minacce di controllo e declassamento. Non eravamo, nel paese Italia, membro onorabile al G8 AND Co., non eravamo  messi male, la nostra bella nazione è classificabile tuttora come una realtà economica florida, valutata dai contabili calcoli di Moody's come  di primo pelo, Classe Aa2, ma nella dura legge del mercato globalizzato consumistico imperialistico-fiscale, non si campa di sola  gloria. L'Italia ha un buon nome, una solida nomea di paese risparmiatore, solido perchè antico e ancorato alla tradizione, proteso a conservare e mantenere, se si pensava Italia si pensava ai suoi conti in banca, ben stipati, gelosamente preservati dalla domanda di beni inuitili. L'italia è sempre stato la formica, l'angelo custode del risparmio. Gli Italiani incominciano già a risparmiare da quando ancora non hanno tenuto in mano una banconota. La maggior parte dei nostri primi conti in banca ce li ha aperti la mamma, magari a lei coointestati, quando ancora immersi negli studi eravamo ben lontani dal ciclo produttivo, ancora dinnanzi a lunghi anni di scuole, esami, lauree, master, tirocini e stage.
Già allora, e senza un soldo, appena adolescente, il giovane italiano, creativo e tutto sommato generoso, italiano genialoide, fatta la legge trovato l'inganno metteva a pizzo le lire, e poi, già un po' a stento gli euro.
Le liquidazioni subito investite in azioni, o fermate a spesare la vecchiaia temuta..
Già allora i nostri tesoretti personali, nel cantuccio di un ufficio postale, nella cassaforte economica e vista dal circuito chiuso, di una bella Banca o Cassa di Credito e da morto, la italica  banca andava a ingrossare le tasche dei pochi banchieri italici.
Quei banchieri, che già nel Medioevo furono pionieri, tra notabili, contadini arricchiti, nobili risorti o altro e novelli Paperon de' Paperoni, con lo stesso piglio dei Gattopardi o degli sciacalli piccolo borghesi , queste banche intanto si arricchivano indisturbate, e influenzavano la vita giornalisra di ogni connazionale,  arricchendo a loro volta le mastodontiche segrete delle Banche Europee, e , èerchè no?, mondiali..
Intanto, mentre l' Italia, diligente risparmiatrice, dava certezza al resto dei paesi borghesi, garantiva liquidi, e trovava criteri di solvibilità solo nei liquidi, ..il mondo andava come voleva il Capitalismo e l'America.
E tutto questo denaro tornava assai utila a tutto il potere più forte, a logge, lobby e caste, il bottino,  quello internazionale, quello sensibile alla febbre di denaro e all'olezzo di petrolio, quella societa globale e omologata, viva per merci e monete, gusto vizio o valore  comune a tutti, come alla natura dell'uomo, sempre più spesso emulo del lupo....
Noi Formiche del mondo adesso andiamo all'improvviso contro tendenza.
La crisi congiunturale, insieme al disagio strutturale della Caosa Pubblica, si sono andati ad esacerbare cpn le tristi condizioni della disoccupazioni, incastrata come è da un sistema logoro e stanco di gestione delle risorse umane.
All IMPROVVISO gli Italiani non servono più, i loro beni culturali, le opere geniali dell'arte e della natura appartengono ormai a a un passato remoto, ormai perduto.
I beni e le bellezze del nostro Bel Giardino sono visitabili e al cospetto di tutti. La dEMOCRAZIA E LA RETE INFORMATICA E STRADALE FANNO DELL'ItALIA INTERA UN PATRIMONIO SOVRANAZIONALE. LE NOSTRE TASCHE PIANGONO , NON ARRIVIAMO A FINE MESE, E ALLORA I NOSTRI TESORETTI IN BANCA SI INTACCANO, LE CASE SI VENDONO, I MUTUI SI PERDONO O CONGELANO, E TUTTO AFFOGA IN UNO STAGNO.
ALTRO CHE MARE NOSTRUM..
Ecco perchè il MOod di MOODY'S è così nero stamattina, all'indomani delle nuove tremontiane..
Solo perchè un SABATO è nero se non c'è il petrolio o costa troppo,
E ancora è difficile fare capire a tutti che il mondo è il nostro HABITAT.
e ALLORA, DATI I DANNI MONTANTI DELL'INQUINAMENTO, SE quel sabato non potrai prendere la macchina, perchè non hai i soldi per la benzina, sempre più cara...
Allora dovrai rendirti conto e felice che questpo è il tuo sabato assolato, non solo dorato, ma di tutti i colori colorato.
Se non hai soldi per andare in macchina, finalmente ti fermerai a godere il tuo mondo dal vivo, e non da un finiestrino, attorniato da lamiere roventi, e altri disturbi al tuo olfatto.
Il sabato nero diventa arcobaleno.
Vai a piedi, in bicicletta, correndo, danzando, passeggiando lentamente.
Ma goditi il mondo
e tienilo pulito
come il piccolo principe
e il suo pianeta giardino
C.C.

giovedì 16 giugno 2011

stregati dalla letteratura al Massenzio

I cinque finalisti del Premio Strega sono stati scelti ieri sera, a Casa Bellonci, tra i giardini e terrazzi  della sede dell'omonima Fondazione, impegnata da sempre nella valorizzazione del Concorso Letterario più prestigioso in Italia
I 400 Amici della Domenica, eminenti rappresentanti della cultura italica, tra scrittori, critici, studiosi, professori universitari o altri rappresentanti dell'intellighenzia italica, si sono dati apppuntamento in quella che fu la abitazione della scrittrice Bellonci, insigne       , nel cui nome oggi la Fondazione presieduta da Tullio De Mauro..per scegliere la cinquina finalista
Nella giuria dei 400 si rinvengono  quasi tutte le professioni che ruotano attorno alla cultura del libro: un 30 % di scrittori, 25% di critici e studiosi di letteratura, 10 % di editori, 10 % di giornalisti, e infine un 5% scelto tra i protagonisti dello spettacolo, personalità meritevoli del cinema, della tv o del teatro.
Proprio attorno a questo florilegio d' intellettuali si sono create non poche polemiche nei giorni scorsi: il sistema di votazione del Premio Strega andrà modificato, perchè nello stesso gruppo dei 400 lettori illustri che eleggono il vincitore, è frequente trovare gli  stessi autori dei testi in concorso. Questo pregiudicherebbe di molto la credibilità del libro vincitore: al momento della sfida tra finalisti anche un solo voto è  determinante, e il voto cruciale potrebbe coincidere proprio con quello dell'autore del libro g  prescelto.

domenica 12 giugno 2011

TUTTI PER TUTTI


L'atteggiamento dei poveri verso gli abbienti, della gente verso i potenti, della sapienza popolare verso l'ignoranza dei presuntuosi e la prepotenza dei facoltosi può essere sicuramente l'ironia.
Tanti maestri nel mio cammino hanno forgiato questa convinzione scolpendomi a chiare lettere in testa che il sentimento del contrario è il solo segreto del miglioramento, la molla della distanza critica e una spinta alla gioia di vivere.
Ironizzare su chi ci reca ingiustizia è certo meglio che adulare o perdonare con cuore sincero.
L'ironia garantisce la pace sociale senza pregiudicare il dirittò alla propria identità e la libertà delle idee.
Il dubbio e il desiderio di conoscere fanno si che tra noi e l'altro ci sia un rapporto continuo.
Ma chi mi potrà conoscere meglio come cittadini, come lavoratore, come genitore, figlio o pensatore, chi mi potrà conoscere nella reale vita quotidiana in un idea completa e in un discorso continuo, attraverso i miei problemi, la mia ambizioni, i bisogni e le difficoltà reale che affligono la mia vita quotidiana?
Solo uno come me, solo chi vive la comunità nel mio stessospazio, chi esperimenta la cittadinanza guardando le cose dalla mia stessa prospettiva.
Quanti saranno i parlamentari che negli ultimi tempi hanno dovuto chiedere soldi in prestito a un amico per arrivare letteralmente a fine mese?
Quanti dei nostri politici sanno quanto costa ricaricare il  cellulare?
Quanti dei nostri deputati sanno cosa significa una coda alle poste per terminali bloccati, o quanto è aumentato un chilo di pane, a tale punto da rinunciare ai panini all'olio in favore delle più accessibili pagnotte?
Quanti dei nostri parlamentari hanno dovuto vendere i propr beni per sfamare i figli, o accendere finanziarie per sovvenzionare gli studi o fare una tac?
Ebbene per auanto tempo ancora potremo essere così indifferenti al potenziale dell'attività politica?
Per quanto tempo ancora pensiamo di doverci disinteressare alla cosa pubblica, a tale punto da mandare a rappresentarci in parlamento persone che neanche ci conoscono, che non si sono mai fatti guardare in faccia davvero?
Non è più tempo da permettersi il lusso di mandare a governare persone solo perchè sono ricche, prestigiose o peggio ancora famose.
La democrazia è di tutti, nel  pensiero e nell'azione, e per definizione; la democrazie è nostra, negli oneri e negli onori.
La cosa publica è come una vita umana e ogni altro essere del creato: chiede cura e partecipazione.
E' giunto il momento di scendere nell'agorà , più che in campo, per ricordarci che la città è di tutti.
La rete informatica  ha già trasformato il mondo in una  community digitale, questo vuol dire che la democrazia e il pluralismo sono già possibili.
C.C.

referendum, le ragioni dell'ambiente


All’indomani della delibera dei giudici della Consulta in favore della  consultazione
referendaria sul nucleare, l’associazione contro il referendum Fare Ambiente,  guidata da
Vincenzo Pepe,  ha annunciato di appellarsi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e alla
Corte di Giustizia Europea per invalidare l’interrogazione popolare.  Il movimento
ambientalista si appellerà alla palese violazione del diritto nel procedimento:  i nostri
connazionali all’estero hanno già dato il loro voto per un quesito diverso da quello che
troveranno nelle urne i residenti in Italia.
La temperatura politica intorno a questo voto sembra piuttosto alta,  ma tuttavia il
livello di informazione circa il contenuto dei quesiti e le conseguenze ad ampio spettro
dell’opzione scelta dai cittadini rendono necessario ribadire il più possibile i termini
della questione.  Un voto consapevole da parte degli italiani si richiede anche e
soprattutto perché l’esito del Referendum non comporterà soltanto il destino del nucleare
nel nostro paese,  ma anche una scelta assai più radicale da parte dei cittadini.
 
Votare potrebbe significare un impegno integrale da parte del Paese a impostare uno stile
di vita del tutto diverso  rispetto al consumo energetico e alle priorità che una nazione
moderna deve inseguire. La tragedia giapponese ha già posto il mondo intero davanti a
un’accelerazione della consapevolezza rispetto l’atomo.  Il premio Nobel per la Fisica
Carlo Rubbia ha spesso ricordato che ai nostri tempi il consumo energetico è talmente alto
e sempre in crescita da rendere necessaria una corretta integrazione di tutte le energie.
 
Bisogna investire nella ricerca per favorire l’innovazione e aumentare nettamente la
sicurezza del nucleare, senza tralasciare lo sforzo scientifico e tecnologico per rendere
fattibile la fusione fredda,  metodica di gran lunga meno dispendiosa e rischiosa. I
vantaggi di investire in modo consistente nelle energie rinnovabili possono riassumersi
sommariamente in quattro punti: Le fonti di energia alternativa, come sole vento e
biomasse, non esauriscono e sono disponibili in ogni luogo e paese senza mai venire meno,
anzi superando di gran lunga il fabbisogno delle popolazioni. Si verrebbe pertanto a
colmare l’annoso deficit tra energie consumate e prodotte. Corollario di questa
disponibilità illimitata di risorse è che puntando sul sole il vento e le biomasse i paesi
diventerebbero molto meno dipendenti dal petrolio e dalle altre energie in via di
esaurimento.
La competizione per il monopolio sulle materie prime esauribili ha generato innumerevoli
guerre e tensioni nella compagine internazionale,  il conflitto in Libia è solo l’ultimo
esempio,  e il più conosciuto perché agli onori delle cronache. 
 
In realtà molti altri focolai bellici affliggono il mondo per motivi energetici, senza che
se ne parli sufficientemente nei media. Le fonti rinnovabili,  sostengono gli oppositori
del nucleare,   diventerebbero garanzia di un ritrovato clima di pace tra le nazioni e
integrazione sociale.
L’obiettivo dell’integrazione è tanto prioritario nei settori di ambiente e territorio, 
quanto nelle questioni sociali,  anche perché favorendo le rinnovabili sarà possibile
produrre energia nelle medesime zone in cui si consuma,  riducendo drasticamente il
fabbisogno di carburanti e altri oneri del trasporto.
 
Votare al Referendum in modo consapevole significherà anche tenere a mente i recenti
disastri ambientali, come scioglimento di ghiacciai o esondazioni,  e saper valutare
l’impatto sull’ambiente dell’uso del petrolio o della messa appunto delle centrali
nucleari. Il costo dei danni inferti al nostro habitat è spesso oneroso per le nazioni e
nelle loro popolazioni,  umane ed animali,  senza contare il conseguente sentore di
insicurezza e paura nei cittadini che i cataclismi ambientali portano con sé.
Tutti questi temi devono essere sempre ben presenti soprattutto ovunque nella classe
politica,  alle prese con i problemi energetici:  il 2020 è il termine ultimo per attuare
le inderogabili direttive dell’Unione Europea:  ridurre del 20 per cento le emissioni
climaleranti di anidride carbonica,  produrre il 20 per cento dell’energia da fonti
rinnovabili,  e ridurre i consumi del 20 per cento.
 
CHIARA CRIALESI

sabato 11 giugno 2011

viaggio nella ROM- Romanità

Domattina il Santo Padre incontrrà il popolo Rom di Roma e del mondo, l'ennesimo luminoso attestato di internazionalità all'interno della Chiesa, pensata e guidata da Benedetto XVI.
Oltrechè grande prova di sentimento di attualità, che si richiede al Pastore di una Chiesa che voglia dirsi tale, ossia attiva, nel suo connotato di luogo della "Comunità".
Il popolo Rom è spesso agli onori delle cronache, molti suoi rappresentanti sono variamente protagonisti di inchieste e approfondimenti saggistici. Abbiamo appena saputo dell'interessante studio di recente uscita dalla giornalista di Panorama Stancanelli. La scrittrice ha infatti portato a frutto la pubblicazione per i tipi Mondadori solo dopo lungo tempo di meticoloso studio del popolo Rom, dando conto di cosa porta con sè in ogni ocorrenza la parola "zingaro, rom, nomade", ogni qualvolta venga pronunciata, letta o ascoltata.
Un metodo di riportare idee e fatti molto credibile, perchè basato su un approccio antropologico che è basato sull'esperienza, lo studio critico dei dati, e l'incontro diretto diretto coi protagonisti, come sola garanzia di veridicità.
La Stancanelli ha incontrato venerdì gli allievi della Scuola di Giornalismo dell'Università Lumsa di Roma per illustrare gli intenti e i procedimenti di redazione del suo libro, portando alla coscienza critica di tutti quello che è un nostro vivere e sentire quotidiano.
Volenti o nolenti, rispettosi delle regole o divergenti, i Rom sono tra noi, e ciascuno di noi deve fare i conti con un gruppo umano per certi versi molto "altro" dal nostro.
"Anche noi zingari abbiamo sentimenti", questa la accorata dichiarazione di più di un Rom, avvicinato o intervistato dalla giornalista.
Proprio questa triste puntualizzazione, che metterebbe ogni ipocrita dinnanzi al suo intimo e personale razzismo, inconscio o dichiarato che sia , ha acceso una lampadina alla Stancanelli, ha scatenato il sacro fuoco della "curiosità", quello che dovrebbe ardere nel cuore di ogni praticante.
La giornalista si è imbarcata in un viaggio talora avvincente talora avvilente per provare a restituirci un volto e un' "esperienza " nuova di questi amici, a volte confusi con Rumeni, e accumunati nella disgrazie della Storia con gli Ebrei, spesso pronti a ingurgitare tutto lo smog delle nostre lussuose auto, pur di scrocarci un euro, al ridicolo prezzo di un colpo di spazzola per vetri.
C.C.

L'UOMO CONNETTIVO NEL SUO SPAZIO REALE

ALL'INDOMANI DEL CONVEGNO I SOC IOLOGI E L'AMBIENTE, tenutosi nell'Aula Giubileo dell'Università romana Lumsa occorre riflettere sul rapporto dell'uomo col suo ambiente, inteso come spazio vitale che appena diventa abitato deve considerarsi in ogniu suo aspetto e prospettiva territorio.
Tutti dovremmo un po' riapprorpiarci del nostro territorio per preservarlo e migliorarlo.
Ricordate il caro Piccolo Pricipe? Il geniale saint exupery ha lanciato alla posterità, e  attraverso le parole di quel meraviglioso bambino nobile e semplice, quello che oggi potrebbe definirsi il comandamento numero 11: rispetta il creato tuo e nostro,perchè è il tuo giardino, il tuo pianetino da tenere lindo salubre e dignitoso, con lo stesso zelo del Piccolo Principe, alle prese ad ogni risveglio con la pulizia del suo pianeta esclusivo e microscopico.
aNCHE NOI ABBIAMO IL NOSTRO PICCOLO MONDO DA PULIRE, E PER NOATRA FORTUNA, A DIFFERENZA DEL PICCOLO PRINCIPE, NON SIAMO SOLI.
Possiamo integrarci e collaborare per avere cura del nostro spazio e di conseguenza del nostro tempo.
Il convegno prevedeva l'intervento del autore del volume LA SOCIOLOGIA URBANA E RURALE. Origini e sviluppo in Italia, edito da Liguori Editore.
Un saggio corale seppur firmato da Gennaro Avallone.
In pratica l'esortazione finale è quella di riapprorpiarci del nostro territorio perchè da esso dipende la nostra concreta vita quotidiana, e perchè esso ci nconnette non solo con la nostra storia, ma crea un legame tra noi e i nostri vicini di casa, gli babitanti del nostro quartieri, quelli che con noi condividono disagi o privilegi dello spazio insediato.
Il futuro di casa nostra dipende molto da quello dell'intera città e della comunità.
Parlare al plurale è la miglior forma di occuparsi di se stessi, la più integrale e globale.
Ecco perchèp i mezzi di comunicazione ci vengono incontro, e con loro la ricerca e la tecnologia che

acquedotti



Gli italiani andranno a pronunciarsi sull'ACQUA  tra poche ore.
All'improvviso nei giorni di tensione montante prereferendum i connazionali si sono ricordati di essere fortunati: godiamo senza limitazione di un dono bellissimo e abbondante, quell'acqua che ci ha visti nascere e che in ogni istante dà vita a noi, e a tutti i nostri inquiini e amici animali.
L'acqua è per questo un simbolo tra i più potenti.
Proviamo a ripercorrere la storia di questo elemento naturale e del suo rapporto archetipico con l'uomo.
Per documentarvi prendo a prestito la voce ACQUA di un dizionario di simboli, riservandomi di porre a valle le mie riflessioni personali e collaterali.


Sicuramente l’acqua è dei quattro elementi quello più presente nella speculazione simbolica e anche uno dei più significativi sul piano psicologico, forse perché può essere amica e nemica, apportatrice di vita come di morte, fecondatrice e distruttrice. L’acqua assomiglia all’anima dell’essere vivente: è irrequieta e non ha posa, non ha principio, non ha fine. E’ fiume e mare, è dolce e salata, è nemica ed amica, è confine e infinito, è principio e fine. Nella sua imprevedibilità possiede tanto la calma, la gravità e la profondità abissale della Terra, quanto l'inquietudine dell'Aria e la mobilità del fuoco.    E’ energia fecondatrice, ma anche purificatrice e implica sempre una trasformazione, una rinascita. 


La materia vivente iniziò dall'acqua la sua avventura nel nostro pianeta; nel liquido (amniotico) vive l'uomo la sua formazione iniziale; l'acqua costituisce la quasi totalità della materia vivente. Logico quindi che già all’alba del pensiero razionale e di quello simbolico l'uomo percepisse, per immediata intuizione, la fondamentale importanza dell'acqua nel ciclo vitale. E agli inizi della filosofia occidentale, Talete di Mileto (VII° sec. A.C.) individuò proprio nell’acqua il principio di tutte le cose, constatando che l'elemento liquido è presente ovunque è presente la vita. In molte cosmogonie antiche l’acqua è la fonte di ogni forma di vita e costituisce il supporto della creazione. Dalla biblica Genesi alla mitologia Indù, al Corano, l’Acqua è L’Acqua viene espressa come principio cosmico femminile, anima del Mondo, Madre per eccellenza, generatrice di vita. Il suo stato liquido la rende libera da qualsiasi vincolo e le dà la capacità di trasformarsi e assumere qualsiasi forma. È elemento dinamico, che scorre e può generare trasformazioni, rappresenta il flusso del divenire





 In nessun momento è uguale a se stessa. L’acqua è espansione e profondità, è ricettiva e purificante, è terapeutica, portatrice di energie segrete e guaritrice.




Ma l’acqua è rappresentata anche come elemento negativo, e spesso nelle antiche leggende è anche popolata di misteriose e terribili creature che possono simboleggiare gli strati profondi e inconsapevoli della personalità, l’inconscio. In Omero si legge che le Sirene simboleggiano la bonaccia, i rischi del mare ma anche il fascino dell’ignoto, i mostri marini Scilla e Cariddi sono l’emblema dei pericolosi vortici e dei gorghi, Poseidone, dio del mare, incarna il carattere permaloso e irascibile degli dei. Il mare incuteva paura e rappresentava l’ignoto e forse per questo l’acqua si carica anche di un simbolismo che ne fa  il confine tra la vita e la morte (il mondo non conosciuto, che incombeva all'orizzonte), tra la creazione e il nulla (la terra e gli abissi inesplorati) e per questo molte culture antiche pongono l'acqua a separazione del mondo dei vivi da quello dei defunti.



domenica 5 giugno 2011

Ascendere



Potrebbe essere un'occasione per tutti noi, di toglierci dalla palude dell'ingordiugia e della smania di potere terrena e temporanea,  e finalmente elevarci, attraverso una modalità di pentimento e buoni intenti, ad una dimensione più spirituale, sensibile ed umana.
Ascendere è possibile, attraverso mille gesti e pensieri quotidiani, che volgano ogni nostra volontà idea e sentimento alla pratica costante e zelante della Bontà
Tutti possiamo elevarci al cielo, se davvero lo vogliamo.




Oggi è il giorno dell'Ascensione del Signore e mi piace indugiare un po' sull'idea:
in questo giorno, il 40° dopo la Resurrezione di Pasqua, secondo le Sacre Scritture, si ricorda l'Ascensione in Cielo, e alla destra del Padre, di Gesù, in quello che può definirsi il commiato più suggestivo dai suoi discepoli.
Vedere questa dipartita del Cristo verso il Cielo segna la fine della missione terrena del corpo e dell'Anima di Gesù, e anche l'inizio della nostra vera redenzione.
Attraverso la testimonianza totale della sofferenza sulla Croce, Gesù porta oggi a compimento il suo fine più alto: salvare l'uomo ed elevarlo, per tenerlo lontano dalla fragilità della materia, e avvicinarlo alla dimensione alta ed edificante dei beni spirituali.

giovedì 2 giugno 2011

GATTOPARDI E SCIACALLI




"Noi fummo i gattopardi, i leoni.
Quelli che ci seguiranno saranno gli sciacalli.
E tutti quanti,  sciacalli, gattopardi e pecore crederemo di essere il sale della terra. "
( Giuseppe Tomasi di Lampedusa, IL GATTOPARDO  )

Ponti







lunedì 30 maggio 2011

TSUNAMI DEMOCRATICO

http://temi.repubblica.it/micromega-online/elezioni-flores-darcais-tsunami-democratico-video/




veni vidi vincemmo



re- APOCALIPSE blu RAY

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cultura/2011/05/30/visualizza_new.html_843244278.html




venni..... e VIDI .... VINCI!!!

UN BEL Dì, vidi Vinci
lo vidi lì
ma lo sento e avverto come fosse qui
vidi Vinci, avvinta da uno sguiardo bieco, discreto ma non bugiardo
VInta dalla magnatica forza cibernetica di un'anima appena percepita
un'anima nobile generosa e gentile
solo un istante elargita e subito sopita
alleggerita e quasi sparita dietro il velo onesto della sua timidezza
sotto l'onesta sincera della sua anima che nulla chiede e molto spera
Vidi vinci
avvinta mi a VVI- CINAI
ABBACINATA DAL SORRISO DAL GESTO FRESCO DI UN BUONO
RAGAZZO PAZZO QUANTO SAPIENTE
GRILLO MPARLANTE
ADONE ECCITANTE
VIDI
E VENNI
VIDI
VINCI
VENNI ANCORA E VIDI
DIO SPECCHIO STELLATO
DI UN UOMO
SGUARDO DI UNA MENTE ALL'UNISONO
SUONO SONORO
DI UN NMOMENTO IN PARADISO
VIDI VINCI
E VINSI TUTTO.
c.c.

Innovazione e sviluppo a impatto zero all' infinito


un'idea:
"Forse oggi l'obiettivo principale non è scoprire cosa siamo, ma piuttosto di rifiutare quello che siamo. Dobbiamo immaginare e costruire ciò che potremmo diventare."
M. Foucault







Perchè si è vivi solo se si hanno idee proprie




Guardate bene le due immagini sopra, quale vi attrae di più l'odore dei soldi o il profumo di arance latine appena cadute dall'ALBERO...?




povertà: la sola soluzione alla POVERTà



Poveri di tutto il mondo, consolatevi e gioite.
Voi avete la soluzione in mano, come un morbido pezzo di pane appena sfornato, avete la chiave di uscita da questa galleria buia di una società  inflazionata avvilita e quasi fallite.
Banche stanche abbiamo noi la vostra buona risoluzione, abbiamo noi il capitale di rischio più alto: L'UOMO,

domenica 29 maggio 2011

LA COSTRUZIONE DI UN AMORE

http://www.youtube.com/watch?v=yo0m2UmpySM



Un campo mai arato selvatico abbandonato
lasciato ardere al sole gelare al vento inondato di pioggia
trascurato campetto di terra terra pur sempre viva vergine che vuole attenzione
questa la giovane donna in cerca dinun amore
all'incontro di uno sguardo pieno di curiosità
è bello questo campo è vasto esposto al sole fatto di colori n luccicanti e luci sempre mutanti
questa terra è fresca è fertile giovane incolta
ma sembra promessa
la coltiverò, penso il giovunetto

il giorno parve perfetto il sole batteva l'acqua nelle profondità scorreva e tutto irrorava
il giovane buono e speranzoso amava quel suolo come fosse il suo giardino meraviglioso
giardino di una donna che pareva il mondo intero
gioia di un lavoro
del seme dello sguardo della volontà creativa e amorevole
mano dolce di uin giovane che stringi la donna come il chicco di terra salvataù
donna che diventerai sopsa compagna casa tempio e chiesa
chiesa comune di una famiglia
che cresce vuole conosce e si meraviglia+
gioia di due campi di talenti unici
uniti e dipinti in un quadro operfetto
assolato che nulla più ricorda del deserto
fanciulla sull'altare che hai scelto di amare
uomo nuovo e innolvativo
volitivo forte formativo
uomo e donna che germogliaste il vostro domani
di figlie  gigli sempre puri contro i venti
coppia di amanti amori e tormenti
coppia perfetta sposata da dio
sei te il mio soigno
e me lo prenderò io
C.C.

COSTRUIRE LA MIA LIBERTà

moneta Azteca


La mia libertà è un tempio, un sacrario da  rispettare, un monunmento accogliente e calzante da costruire intormo e dentro di me.
La libertà è il solo diallogo con l0'altro da me
la libertà e la conoscenza si conoscono e accrescono a vicenda
la libertà è un tempio sacro tanto privato quanto calato nella comunità
lka libertà è l'esercizio della responsabilità e l'espressione profonda e vasta della personalità
Libertà è la mia oarola, il mio ascolto la mia anima.
lIBERTà è sPAIENZA è gESTO è ABBRACCIO ED ESPERIENZA.
LLIBERTà è CONOSCERE SECONDOINCLINAZIONE E CURIOSITà.
LIBERTà....




san nicola da tolentino

http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Poitiers_(732)

Chiaritas: "tutta la verità": poesia d'amore I

Chiaritas: "tutta la verità": poesia d'amore I: "Como es possible reperir las palabras Por cantar l’espera ensperata d’esta feria Feria philosofica, morale, amorevol y nunca abitudinaria Co..."

Chiaritas: "tutta la verità": REDAZIONE EMPIRICO- EMPIREA

Chiaritas: "tutta la verità": REDAZIONE EMPIRICO- EMPIREA: "IERI ho avuto visione di una redazione ideale: sono entrata a visitare la Sede Centrale di Radio Vaticana. La Cupola reale nel cielo di Cap..."

STUFA DI AVERE RAGIONE

Rifletterò un po' sul concetto di coerenza e sul mio essere o voler essere FUORI DAL GIRO
C.C.
http://www.youtube.com/watch?v=frklXRwLS9U


http://www.youtube.com/watch?v=e6ki-p1eW2o

martedì 24 maggio 2011

io, Cassandra, ciarpame di profeta


Ho trovato la poesia di Wislawa Szymborska* a questo indirizzo di railibro, dove c’è anche in video, in versione originale, eccetera. La metto qui, sia perché mi piace molto, sia perché fa diretto riferimento alle vesti di Cassandra («E questa è la mia veste bruciacchiata. / E questo è il mio ciarpame di profeta»).
Monologo per Cassandra
Sono io, Cassandra.
E questa è la mia città sotto le ceneri.
E questi i miei nastri e la verga di profeta.
E questa è la mia testa piena di dubbi.
E’ vero, sto trionfando.
I miei giusti presagi hanno acceso il cielo.
Solamente i profeti inascoltati
godono di simili viste.
Solo quelli partiti con il piede sbagliato,
e tutto poté compiersi tanto in fretta
come se non fossero mai esistiti.
Ora lo rammento con chiarezza:
la gente vedendomi si interrompeva a metà.
Le risate morivano.
Le mani si scioglievano.
I bambini correvano dalle madri.
Non conoscevo neppure i loro effimeri nomi.
E quella canzoncina sulla foglia verde -
nessuno la finiva in mia presenza.
Li amavo.
Ma amavo dall’alto.
Da sopra la vita.
Dal futuro. Dove è sempre vuoto
e da dove nulla è più facile del vedere la morte.
Mi dispiace che la mia voce fosse dura.
Guardatevi dall’alto delle stelle – gridavo -
guardatevi dall’alto delle stelle.
Sentivano e abbassavano gli occhi.
Vivevano nella vita.
Permeati da un grande vento.
Con sorti già decise.
Fin dalla nascita in corpi da commiato.
Ma c’era in loro un’umida speranza,
una fiammella nutrita del proprio luccichio.
Loro sapevano cos’è davvero un istante,
oh, almeno uno, uno qualunque
prima di -
E’ andata come dicevo io.
Però non ne viene nulla.
E questa è la mia veste bruciacchiata.
E questo è il mio ciarpame di profeta.
E questo è il mio viso stravolto.
Un viso che non sapeva di poter essere bello.
[tratta da Uno spasso
Libri Scheiwiller, 2003
traduzione di Pietro Marchesani]


*Wislawa Szymborska, Premio Nobel per la Letteratura 1996