mercoledì 27 novembre 2013

PETROLIO





Petrolio è il romanzo di Pier Paolo Pasolini pubblicato postumo nel 1992 da Einaudi. E' rimasto incompiuto, non solo perché Pasolini lo scriveva poco prima di morire, ma anche e soprattutto perché si tratta di un romanzo scomodo. Molti misteri lo avvolgono non ancora chiariti, e d eventi inquietanti.
Petrolio, iniziato a scrivere nel '72, nel 1975, quando lo scrittore morì ucciso, era ancora fatto di frammenti, in un quaderno di appunti, numerati in pagine con ordine progressivo.


 
 
 
Il protagonista è un brillante cattolico e comunista di Torino, Carlo, esponente della borghesia bene, un ingegnere all'Eni.  Siamo tuttavia di fronte a un personaggio a dir poco contraddittorio, che è più giusto definire sdoppiato. Carlo è sia Carlo di Polis, un uomo amabile e socievole, ma anche Carlo di Tetis, diabolico e sensuale. Due persone diverse, che s divertono a scambiarsi, di tanto in tanto ruoli, con spaesamento del lettore. La storia si ambienta un po' a Roma, dove Carlo ha preso una casa in affitto ai Parioli, un po' nel torinese, nella villa del Canavese. Carlo è un ingegnere rampante, all'Eni sta venendo in contatto con tutto un sottobosco di alta borghesia dell'economia, tanto losco, quanto potente. Carlo non ha nessuna remora morale, la sua vita sessuale è sfrenata e dissoluta: ha avuto rapporti con la madre, con le sorelle, con le serve, e addirittura con la nonna. Nella degradata periferia romana ha rapporti rituali con giovani ventenni e con un cameriere di nome Carmelo scopra la passività erotica come la dimensione più in grado di realizzarlo.
 
La narrazione prende a tratti un andamento da girone dantesco, Carlo si sta gradualmente trasformando. Questa assurda metamorfosi gli conferisce tratti femminili. Intanto nel mondo del lavoro l'ingegnere continua a frequentare i più alti "bordi". La prima parte del romanzo finisce con gli appunti di una festa ufficiale in cui notabili dell'economia e squallidi politici raccontano storie allegoriche.
Nella  seconda parte la frammentazione della scrittura raggiunge il parossismo. Il faro letterario cui sembra ispirarsi Pasolini è Dostoevskij, i Demoni campeggiano nella mente del lettore, e il tema fisso è quello cui Pasolini sta dedicando grande attenzione nell'ultimo periodo della sua vita: la trasformazione e l'imbarbarimento della civiltà italiana a lui contemporanea.
 


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