La nuova trasmissione del critico d’arte è stata soppressa dalla Rai per il basso share del suo debutto in prima serata, su Rai Uno. “Prendo atto che Chi l’ha visto ha più ascolti del mio programma”, queste le parole di Vittorio Sgarbi nel corso della conferenza stampa di stamattina, all’indomani dell’interruzione del suo Ci tocca anche Vittorio Sgarbi, per il sonoro flop della prima puntata, in diretta ieri sera su Rai Uno.
Sgarbi ha raggiunto solo l’8,3% di share, una percentuale bassissima, tenendo conto che il trend di ascolti in prima serata della rete ammiraglia è mediamente almeno il doppio.
Il provvedimento del consiglio di amministrazione Rai ha in realtà soppresso una sola puntata del programma, che ne aveva prevedeva due, come pilota, a partire da mercoledì scorso, con la promessa di riprendere la produzione a partire da settembre.
Il critico d’arte ha commentato in conferenza stampa la delibera di sospensione della sua ultima trasmissione giustificando il fatto di aver approfittato della puntata per azzardare un’autodifesa circa i suoi rapporti con Pino Giammarino, indagato dalla Questura di Trapani come “elemento di spicco della borghesia mafiosa”, e che avrebbe aiutato Sgarbi ad essere eletto Sindaco di Salemi.
“Non sono un mafioso, questa storia era già stata scritta tempo fa, e l’inchiesta è una macchina costruita dalla Questura di Trapani per impedire che noi partissimo con il programma”.
Se, al di là del prosaico computo degli ascolti, la decisione Rai sarà servita anche a ribadire la giusta distinzione tra un’aula di tribunale e una ribalta teatrale e viceversa, allora la soppressione del programma avrà testimoniato il proposito di un’ offerta televisiva migliore.
http://www.youtube.com/watch?v=H6wRslJmUJ4
"lo non ho alle mie spalle nessuna autorevolezza: se non quella che mi proviene paradossalmente dal non averla o dal non averla voluta; dall'essermi messo in condizione di non aver niente da perdere, e quindi di non esser fedele a nessun patto che non sia quello con un lettore che io del resto considero degno di ogni più scandalosa ricerca."
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