Alle 19, 15 di questa sera una pioggia di 26 frammenti di satellite potrebbe cadere nel Nord Italia, spargendosi in un raggio di
Si tratta dei residui del Satellite Uars, inviato in orbita dalla Nasa nel 1991 allo scopo di studiare il pianeta, e oggi al capolinea della missione, dopo essere arrivato 370 chilometri dal suolo, ovvero il suo perigeo, il punto più vicino all’atmosfera terra, oltre il quale il corpo satellitare perde l’ orbita.
Le scaglie del corpo satellitare sono composte di titanio e berillio, la Nasa ha calcolato che il rischio che provochino un qualunque incidente a danno di persone è pari a uno su tremiladuecento
In realtà il satellite avrebbe dovuto continuare l’esplorazione dello spazio fino al 2030, tuttavia gli studiosi dell’Agenzia Spaziale Americana hanno stabilito la fine anticipata della missione per ridurre l’inquinamento spaziale, e i rischi di collisioni tra altre strumentazioni in orbita.
I satelliti attualmente in orbita nel pianeta sono 4000 e il loro smaltimento comincia ad essere un problema. Ironia della sorte, queste macchine avveniristiche progettate apposta per monitorare la salute dell’universo e vagliare i danni al buco dell’ozono, sono destinate a trasformarsi in oggetti fluttuanti nello spazio; secondo gli studiosi sarebbero più di ventimila i frammenti sparsi nell’etere più grandi di dieci centimetri, e il loro destino a volte sembra incontrollabile.
Il satellite Uars è il primo a decomporsi sopra di noi in modo incontrollato, perché di solito si riesce a programmare il rientro a terra dei frammenti in vaste zone non abitate.
La fantasia visionaria di cineasti e scrittori è spesso arrivata prima della scienza, e ci ha fatto assaporare scenari simili in libri di fantascienza e nel filone del cinema apocalittico.
Oggi la pioggia di frammenti satellitari porterà molti di noi a volgere costernati gli occhi al cielo, e a rivalutare l’imperativo che rispettare l’ambiente non significa solo curarsi del proprio giardino, ma guardare all’universo intero come lo spazio vitale di tutti.
CHIARA CRIALESI
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