L'asfalto, come il catrame, il bitume e la pece di catrame, fa parte della categoria dei materiali bituminosi.
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[modifica] Composizione
In un asfalto il contenuto di carbonato di calcio in genere varia tra il 50% e il 90%, mentre quello di bitume naturale si attesta tra il 7% e il 15%; la restante parte è costituita da altri materiali minerali e sostanze volatili.[modifica] L'asfalto italiano
I maggiori giacimenti di asfalto in Italia si trovano in Abruzzo e in Sicilia. Dai primi si ricava un asfalto costituito da rocce dolomitiche impregnate da alte percentuali di un bitume molto duro; gli asfalti siciliani hanno, invece, un supporto roccioso molto più tenero impregnato da un bitume molle. Dal 1920 al 1943 una società mineraria italiana valorizzò i giacimenti di asfalto di Selenizza in Albania[modifica] Utilizzi dell'asfalto
Fin dall'antichità se ne estraeva per distillazione un olio utilizzato principalmente per impermeabilizzare e proteggere da parassiti il legno, come lubrificante e perfino come medicamento umano e animale.Solo dal XVIII secolo si cominciò a impiegare l'asfalto come materiale da costruzione. La roccia veniva frantumata e macinata per ricavarne un mastice che, eventualmente addizionato con materiale inerte fino, veniva colato a caldo per pavimentare marciapiedi e strade.
L'odierno materiale da costruzione utilizzato per la pavimentazione stradale, impropriamente indicato come "asfalto", è in realtà un conglomerato bituminoso artificiale ottenuto miscelando opportune quantità di inerti grossi (ghiaia), fini (sabbia e filler) e bitume. Nelle strade a più veloce percorrenza (vedi autostrada o superstrada) oggi viene steso un asfalto a grana maggiore detto drenante. Fa defluire la pioggia molto più velocemente diminuendo anche l'acqua alzata dagli pneumatici che abbassa la visibilità.
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