lunedì 11 aprile 2011

levità e voluttà

Nuda alle soglie della notte, mi sono guardata, cercavo di spiare un gesto, innalzare un estro improvviso, una visione fuggitiva, qualcosa di vero, di intenso, come un cero che arde dentro e cresce nel viluppo delle cose, una dopo l’altra, sequenza di sguardi, intrusi desideri clandestini, carezze che sfiorate ogni cosa che guardate, lucide esperienza di luce e di parvenze, apparizioni calde  e luminose, affacciate alla mia mente quasi per gioco, pronte a mostrarsi sotto un velo malizioso e pudico. Sento il picco delle onde, onde forti, il godimento dei delfini, degli uomini coraggiosi e degli amanti sopraffini. Voglio bellezza, voglio sguardi, voglio gesti, piaceri onesti all’ombra d’un’isola intellettuale, sensazioni nuove a bordo di una nave sempre più disinibita, che attraversa abissi di sogni proibiti, resta in superficie mentre affonda lo sguardo, azzarda il morso. Frutto proibito di una pelle di luna, levigata spianata di ebano, donna tutta illuminata, ispirata da voglia di passione e libertà.
Questa si, ragazzi, che la dico FELICITA'.
Clara c.

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